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Microsoft Dynamics Academy: formazione per i consulenti del futuro

Scritto da Massimo Formati | 10-nov-2017 16.26.00

Il programma di formazione manageriale e tecnologica si è rivolto anche quest’anno a neolaureati da inserire all’interno delle aziende partner per colmare un gap di competenze specialistiche attorno alla nota piattaforma Microsoft di gestione aziendale e riqualificare il sistema di consulenza legato all’offerta Dynamics.

La cerimonia è stata anche l’occasione per gettare uno sguardo sul futuro dell’Academy e sul progetto MDA Professional che dall’anno prossimo si affiancherà alla formula attuale.

Un’architettura innovativa
Era il clima delle grandi occasioni quello che si respirava all’evento conclusivo del Programma, introdotto da Andrea Beltratti, Associate Dean di SDA Bocconi, che ha sottolineato il dato di forte innovazione presente nella architettura formativa di MDA: «in uno scenario competitivo in continua evoluzione come l’attuale, l’importanza dell’investimento sul capitale umano è diventata cruciale ed è assolutamente strategico per le aziende acquisire nuove risorse qualificate. La scelta di collaborare con altri soggetti di riferimento per la formazione di tali risorse si rivela vincente e può rappresentare un modello di hiring di grande valore per il futuro». Saranno proprio le 6 aziende partner di MDA, infatti, ad assumere con contratti a tempo indeterminato i 50 diplomati di questa edizione.

I numeri della seconda edizione
È Severino Meregalli, direttore di MDA, a dare qualche altro dato numerico per presentare il progetto alla platea: 26 anni l’età media dei partecipanti, una discreta rappresentanza femminile (un terzo degli iscritti erano donne), una prevalenza di lauree in economia e ingegneria (12 queste ultime) provenienti da 27 atenei italiani. Il percorso formativo, gestito da una faculty di 46 elementi (tra docenti della Scuola e manager delle aziende partner), prevedeva 15 corsi e 12 esami, 436 ore di lezione, 5 simulazioni. «Tra le altre statistiche interessanti – continua Meregalli – ci sono l’alta valutazione dei docenti e del materiale didattico da parte dei partecipanti (in media rispettivamente 9,3 e 8,5 su 10) nonché del clima dell’aula (9/10). Sono numeri soddisfacenti che ci pongono come unico obiettivo quello di alzarli ulteriormente».

Una palestra per la trasformazione digitale
«Oggi nelle aziende si parla tanto di digital transformation – ha evidenziato nel suo intervento Massimiliano Ortalli di Microsoft Italia –, a volte anche in maniera vaga e abusata. MDA invece è uno dei migliori esempi di cosa si può fare in concreto per un’effettiva trasformazione digitale dei processi: formare delle persone che sappiano utilizzare al meglio le tecnologie, cioè metterle al servizio delle esigenze del business ed essere proattivi nel trovare nuove soluzioni. Per questo continueremo ad appoggiare questa iniziativa anche in futuro, magari allargandola ad altri campi».
Non poteva mancare la voce degli studenti: «MDA è stata una vera palestra per imparare a lavorare in team e trovare le soluzioni applicative migliori», ha detto Paolo Vinetti, rappresentante della classe. «Da ventiseienne posso dire che le prospettive concrete che si aprono per noi diplomati ci fanno guardare al futuro professionale in modo molto più fiducioso di tanti nostri coetanei».

La voce delle aziende
“Quando abbiamo deciso di partire con questa iniziativa abbiamo scommesso su degli elementi che sapevamo di sicuro pregio»,ha dichiarato Stefania Donnabella, Managing Director di Cegeka, durante la Graduation Ceremony «gli ingredienti di base erano di qualità: chi meglio di SDA Bocconi come formazione di manager e chi meglio di Microsoft come tecnologia per l’innovazione? Ora tocca a voi, fino ad oggi siete promesse, da lunedì sarete realtà, sarete dei professionisti che porteranno in azienda una spinta al cambiamento.”

MDA raddoppia
Una sfida che sembra già raccolta da SDA Bocconi e Microsoft con le due nuove edizioni MDA per il 2018 e con la nascita di MDA Professional, una nuova edizione del Programma, che si aggiungerà a quelle esistenti, rivolta a professionisti senior. «Il bisogno di colmare il gap di competenze si presenta anche con figure di maggiore esperienza», riconosce Meregalli. «La differenza rispetto alla formula “junior” sarà chiaramente la compressione dei contenuti – che tuttavia rimangono gli stessi – e una didattica che farà leva sulle competenze già acquisite».