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La Continuità Operativa: un aspetto della governance su cui migliorare

Scritto da Massimo Formati | Sep 2, 2021 2:48:00 PM

Si parla spesso del fatto che alle aziende italiane manchi una certa cultura digitale, soprattutto per quanto riguarda le PMI. Questo, però, non necessariamente si traduce in una mancata digitalizzazione.
Il rapporto Istat “Digitalizzazione e tecnologia nelle imprese italiane” chiarisce che gli investimenti in infrastrutture digitali sono in crescita, anche se tra piccole e grandi aziende il divario in tal senso è considerevole. Si parla del 73,2% delle imprese con 10-19 dipendenti contro il 97,1% di quelle con oltre 500 dipendenti. Da un punto di vista settoriale emerge, com’era forse prevedibile, che il comparto servizi è quello che effettua gli investimenti maggiori in tecnologie digitali, in particolare le imprese di telecomunicazioni, informatica, assicurazioni, editoria, ricerca e sviluppo e attività ausiliari della finanza, tutte con un indice superiore al 90%.

Il gap digitale

La pandemia da COVID-19, in corso da oltre un anno, ha accelerato la necessità di aziende e individui di dotarsi di tecnologie digitali fondamentali, non solo per lavorare ma anche per adattarsi al nuovo contesto sociale.
La corsa alla digitalizzazione ha però evidenziato un dato riferito alla cultura digitale che impone una riflessione: la maggior parte degli utenti che accede a internet ha basse competenze digitali (o nessuna). Lo riporta un altro studio Istat, “Cittadini e ICT” secondo cui solo il 29,1% degli utenti di internet di età compresa tra i 16 e i 74 anni ha competenze digitali elevate, il 41,6% si attesta su competenze basse, il 25,8% ha competenze definite “di base”, mentre il 3,4% (parliamo di oltre 1 milione e 135 mila persone) non ha alcuna competenza digitale.

Questi dati delineano un quadro italiano poco incoraggiante e i cui danni a lungo termine potrebbero essere estremamente pesanti, specialmente per quanto riguarda la competitività in ambito professionale di persone e aziende. Dotarsi di tecnologie digitali è solo un tassello di un mosaico molto più complesso nel quale l’educazione digitale è tanto importante quanto gli strumenti digitali stessi (se non più importante).

Quali rischi per le aziende?

Ed è proprio questa mancanza di “sensibilità digitale” che espone le organizzazioni di ogni dimensione ad enormi rischi di cui spesso non sono minimamente consapevoli. Il fatto che sempre più aziende dipendano dall’utilizzo di servizi IT per competere sui mercati (locali e mondiali) significa anche che sempre più aziende sono esposte ad una quantità di rischi correlati alle tecnologie impiegate. I danni si misurano in termini di perfomance, sicurezza, costi e continuità operativa. Ed è proprio la continuità operativa uno degli aspetti più sottovalutati e, allo stesso tempo, uno dei più cruciali per il business delle imprese.

Infatti, se l’attenzione verso la cyber-security da parte delle aziende è sicuramente alta, come rileva anche il censimento Istat, non si può dire altrettanto della consapevolezza rispetto ai danni potenziali dovuti ad una cattiva gestione dell’infrastruttura IT.

Non di rado le aziende di piccole dimensioni si affidano ad un unico consulente esterno che interviene solo in caso di allarme, in questo modo è impossibile garantire continuità operativa anche perché difficilmente un consulente solo ha la competenza necessaria a gestire la complessità di un’intera infrastruttura IT.
Le aziende di medie/grandi dimensioni tendono invece ad avere tanti interlocutori diversi, il che significa interagire con i singoli fornitori per accedere alla singola competenza sprecando tempo e rischiando di perdere di vista lo scenario completo.

Non rallentare il tuo business

Chiunque si occupi di gestire la tua infrastruttura IT dovrebbe essere qualcuno di cui ti fidi. I tuoi sistemi IT rappresentano l'ossatura che sostiene l'intera operatività aziendale. Dovresti poter contare sulle migliori tecnologie, su soluzioni implementate con le migliori metodologie, essere sicuro che gli SLA vengano rispettati e avere a disposizione un team di esperti sempre pronto ad intervenire in caso di bisogno.

Previeni i problemi, riduci i rischi.

 

La continuità operativa

Come fare quindi a garantire una reale e affidabile continuità operativa?

Il modo migliore è affidarsi ad un MSP (Managed Service Provider), ovvero ad un partner che sia in grado di offrire un monitoraggio di tipo proattivo dell’infrastruttura IT, verificando costantemente lo stato dei sistemi e agendo tempestivamente in caso di allarme.

Assicurare continuità operativa è il fine ultimo di un Managed Service Provider, questo non vuol dire solo garantire alle aziende che non subiranno interruzioni nell’erogazione dei servizi ma anche che potranno concentrarsi solo sul loro core business e sul raggiungimento degli obiettivi strategici, lasciando il resto alla competenza di un partner affidabile.

Il beneficio è evidente anche sul piano dei costi, i Managed Services sono un servizio su misura che consente di avere il massimo controllo sul budget e, soprattutto, di evitare costi imprevisti.
La modularità del servizio permette, inoltre, la massima libertà di configurazione, dalla gestione operativa dell’infrastruttura IT alla consulenza strategica. Inoltre un MSP funge da singolo punto di contatto per tutto ciò che riguarda il monitoraggio e l’aggiornamento dell’infrastruttura IT, inclusi i rapporti con eventuali fornitori esterni.

Le aziende non subiranno interruzioni nell’erogazione dei servizi e potranno concentrarsi solo sul loro core business e sul raggiungimento degli obiettivi strategici, lasciando il resto alla competenza di un partner affidabile

Se vuoi capire meglio cosa possono fare i Managed Services per te, ti consiglio di guardare il video del webinar "L'importanza di continuità e sicurezza dei sistemi per il tuo business" cliccando sul link qui sotto.  Altrimenti puoi parlare direttamente con uno dei nostri consulenti e fargli tutte le domande che vuoi cliccando sul link a destra e prenotando la tua consulenza gratuita.